ESPERIENZE FERRARA
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Ferrara, itinerario tra le icone della città
Un itinerario perfetto per chi visita Ferrara per la prima volta e vuole respirarne tutta l’eleganza discreta e il fascino senza tempo. Si parte da Piazza Trento e Trieste, antica piazza del mercato e punto nevralgico della città medievale, dominata dalla Cattedrale di San Giorgio, il cui portale romanico-gotico racconta già in facciata la potenza della famiglia Estense.
Poco distante, si erge l’imponente Castello Estense, simbolo indiscusso della città, con il suo fossato ancora colmo d’acqua e i quattro torrioni angolari. Si può visitare all’interno: un viaggio tra prigioni, logge affrescate, cucine ducali e terrazze panoramiche da cui ammirare la città dall’alto.
Da qui, il percorso continua verso il Quadrivio degli Angeli, uno degli angoli più raffinati della Ferrara rinascimentale, dove si trova il famoso Palazzo dei Diamanti, sede di importanti mostre d’arte e noto per la sua facciata “scintillante”, composta da oltre 8.000 blocchi a punta di diamante.
Ferrara è la città delle biciclette e il modo migliore per viverla è proprio pedalando lungo le sue mura, tra le meglio conservate d’Europa: un anello verde di oltre 9 km che abbraccia il centro e offre scorci silenziosi, ideali per una pausa nella natura.
Il tour si conclude con una passeggiata rilassata tra le vie del Ghetto ebraico, tra botteghe d’arte, librerie indipendenti e locali intimi dove gustare un piatto di cappellacci di zucca al burro e salvia, o la salama da sugo, piatto tradizionale ferrarese dal sapore deciso




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Da Ferrara alla Delizia di Schifanoia: arte, simboli e meraviglia
Un itinerario che unisce la bellezza dell’arte rinascimentale a una passeggiata tra i quartieri più autentici di Ferrara. Si parte dal centro per raggiungere, con una breve camminata o in bicicletta, il Palazzo Schifanoia, una delle “delizie” estensi più affascinanti. Il nome stesso –schivar la noia” – racconta la sua funzione: luogo di svago e piacere per la corte degli Este. All’interno, la Sala dei Mesi è una delle testimonianze più straordinarie dell’arte ferrarese del Quattrocento: un ciclo di affreschi che unisce astrologia, mitologia e vita di corte con una vivacità sorprendente.
Lungo il tragitto, vale la pena fermarsi nei Giardini di via Garibaldi, un angolo di verde urbano poco turistico, ma molto frequentato dai ferraresi. Da qui, ci si può dirigere verso la suggestiva Chiesa di Santa Maria in Vado, con la sua miracolosa storia legata a un evento eucaristico nel Quattrocento.
Per chi ama esplorare anche con il gusto, l’itinerario può concludersi nel vicino Mercato Coperto, tra prodotti tipici, pasticcerie artigianali e bar storici dove assaggiare la tenerina al cioccolato o un bicchiere di Fortana, il vino rosso simbolo del territorio.




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Tra ombre e luci
Un percorso dedicato a chi vuole scoprire una Ferrara fuori dagli itinerari classici, silenziosa, intima, quasi sospesa nel tempo. Si parte dalla Certosa Monumentale, antico monastero trasformato in cimitero monumentale: un luogo di pace e bellezza, tra viali alberati e sculture neoclassiche.
Da qui si entra nel Parco Massari, il più grande della città, perfetto per una pausa tra alberi secolari, fontane e famiglie che passeggiano.
Poco oltre, il Giardino delle Duchesse è un piccolo gioiello verde nascosto dietro le mura medievali, spesso dimenticato ma carico di atmosfera.
Nel tardo pomeriggio, una passeggiata lungo Via delle Volte è d’obbligo: la strada più
iconica della Ferrara medievale, con i suoi archi in pietra, silenzi ovattati e una luce calda che al tramonto la rende quasi cinematografica.
Per chi ama la poesia, una visita al Museo Casa Ariosto, casa natale del grande poeta
Ludovico Ariosto, svela dettagli intimi sulla vita culturale della Ferrara del Cinquecento. E per chi cerca ancora un angolo di meraviglia, c’è Palazzo Costabili, detto anche “Palazzo di Ludovico il Moro”, con il suo piccolo giardino rinascimentale e gli affreschi della Sala del Tesoro.
La giornata si conclude in una delle osterie del centro storico, dove il tempo sembra
essersi fermato. Magari con un bicchiere di vino, un piatto della tradizione e il silenzio delle strade acciottolate a fare da sottofondo.



